20 marzo 2011

Rubrica: ho fatto la pipì 2^ puntata


Riprendo la rubrica che ha avuto uno strepitoso successo di pubblico e di critica!!!

Devo subito iniziare cospargendomi il capo di cenere perché nella prima puntata – quella in cui facevo una specie di riassunto de “il meglio e il peggio degli anni passati” - ho commesso una grave dimenticanza: non ho menzionato i Fratelli Marx di corso Regina (non il cinema che si trova in corso Belgio – sempre i soliti problemi con la toponomastica torinese). Come ho potuto dimenticare questo bagno così lungamente frequentato!?!
La caratteristica principale del suddetto è l’ubicazione; difatti si trova accanto, anzi proprio attaccato alla porta della cucina che però non ha porta e quindi prima di andare a fare la pipì puoi buttare anche un’occhiata a cosa sta friggendo… e se ordini un cheese-burger temi sempre di vederti arrivare un cess-burger.
Per il resto è un ampio ambiente arredato di squallore e desolazione.

Tolto questo peso dalla coscienza inizio con le nuove recensioni e la prima è una piacevole novità.

Da tempo non percorrevo un lungo tragitto in treno e da ancora più tempo evitavo accuratamente di frequentarne i bagni. Recentemente però ho preso un treno - un Eurostar abbastanza nuovo, non i carri bestiame abitualmente usati per deportare i pendolari nelle ore di punta – e data l’impellenza del bisogno, mi sono fatta coraggio e sono entrata in bagno. Stupore!! Un ambiente pulito e vagamente profumato di deodorante (ma forse era della signora entrata prima di me), con dei sanitari degni di questo nome, un ripiano di finto marmo intorno al lavandino, ben due specchi di cui uno a figura intera. E poi ancora la carta igienica, quella vera! non i ruvidi tovagliolini marchiati FS di una volta. Non dico che avrei trascorso lì dentro tutto il viaggio, ma non è stata nemmeno la breve discesa nel girone infernale che mi aspettavo di dover intraprendere.

Ristorante 011 di via S. Francesco da Paola: bagno ampio e pulito, ben curato come tutto il locale, ma quei marmi scuri che ricoprono le pareti hanno un’aria veramente funebre… soste brevi e grattatine scaramantiche.

Circolo Caleidos in via Dandolo (l’ottavo nano): raro esempio di bagno a chiocciola. Il locale è composto da un intrico di sale e salette su più livelli e quindi per arrivare al bagno dalla sala principale bisogna salire per una rampa di scale e poi scendere e girare… o scendere e poi salire e quindi girare? Insomma, non aspettate l’ultimo minuto!

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(link-fai-da-te by Mira Queen)