10 dicembre 2011

Rubrica: Ho fatto la pipì 4^ puntata



Dopo qualche mese di assenza sono tornata al Fratelli Marx che nel frattempo ha cambiato gestione, nome (adesso si chiama Oro Birra), assortimento delle birre e ha provveduto ad un minimo di rinnovamento del locale… bagno compreso.
L’ubicazione è sempre quella, ovviamente, ma con una tinteggiata ai muri, piastrelle decenti, sanitari nuovi e un asciugatore ad aria funzionante ha acquisito quel minimo di dignità che prima mancava. Ci voleva tanto?!?

A proposito di locali abitualmente bazzicati, finalmente dopo anni di indifferente utilizzo, l’angusto ma pulito bagnetto ambosessi piastrellato di nero del Birrificio La Piazza di via Durandi si guadagna una menzione. All’ultima mia visita era infatti apparso un romantico porta rotoli in stoffa bianca con roselline ricamate - stile casa in campagna della nonna - un oggettino così grazioso e in totale contrasto con tutto il resto che non poteva lasciarmi indifferente, e infatti sono qua a parlarne. Potenza dei dettagli.


Ristorantino Il Filo di Marianna (via Principe Tommaso) e Pizzeria 3 da 3 (via Verdi) presentano la caratteristica comune di avere bagno e antibagno moderni ma non minimalisti con quel tocco di classico che rende il tutto molto armonioso.
Il primo ha di strano il rubinetto che sembra un dosatore di sapone… e lascio immaginare la scena di me che cerco di far scorrere l’acqua agitando le mani sotto una fotocellula che non c’è. Il secondo ha lavandini di vetro molto di tendenza e muri piastrellati a mosaico colorato stile anni ’60.

Bruschetteria Il Tagliere al quadrilatero. Per andare in bagno bisogna uscire dal locale e questo fa già presagire il classico cesso alla turca in cortile… e invece no, da una porta a vetri adiacente alla porta di ingresso si accede ad un bagno nuovo ben al di sopra delle aspettative.

Lobelix locale al quadrilatero rinnovato di recente. La parete che divide i due bagni (maschile e femminile non indicati) è composta da 3 pile di pneumatici con i lavandini in cima, uno spazio aperto e poi il muro che sale fino al soffitto. In sostanza i lavandini sono in comune tra i due bagni e ci si lava le mani senza guardarsi in faccia e questo suscita risate, stupore e gridolini.

Soho23 in piazza Vittorio. Il locale ha cambiato gestione ma purtroppo il bagno non è stato ristrutturato; le pareti nere e la poca illuminazione che vorrebbero fare tendenza servono solo a camuffare - neanche troppo bene - le pessime condizioni del bagno.

Sfashion cafè in piazza Carlo Alberto: il locale è proprio carino e particolare, pieno di quadri,foto strane, caricature ecc.  e quindi riponevo grandi aspettative nei confronti del bagno… e quasi mi cadono sul pezzo forte. L’ampio antibagno è originale e coerente con il locale, pareti scure ma non opprimenti grazie alle fotografie divertenti sulle pareti, al posto del lavandino c’è una specie di lavatoio per il bucato. Il bagno vero e proprio ha pur sempre il lavatoio ma non è all’altezza dell’antibagno: è piccolo, trasandato e impolverato e ha una brutta griglia sul soffitto… peccato.

John Lennon Pub in corso Agnelli è una storica birreria cittadina e anche l’arredamento è per così dire “storico”. A parte le piastrelle di colore diverso una dall’altra la vera chicca è il lavandino incastonato in un mobile in finto tek con specchiera - di quelli che negli anni ’70 si mettevano in ingresso - che fa pendant con il copritermo.

Corner House in corso Sebastopoli: la lapidaria quanto essenziale definizione “una nicchia meschina” che ho pronunciato all’uscita dal mio sopralluogo ha fatto molto ridere una mia amica che però ha concordato con me dopo essere andata a prenderne visione di persona. Inoltre c’è da segnalare che i frequentatori del locale ignorano bellamente le insegne che dovrebbero distinguere il bagno maschile da quello femminile, vabbè.

Concludo questa puntata con Santa Polenta, una trattoria molto naif in via Barbaroux. La recensione in realtà non la posso fare perché in quella specie di sgabuzzino situato al piano inferiore che dovrebbe essere il bagno mancava la lampadina. No, non era fulminata, mancava proprio ma per fortuna sul tavolo c’erano i bicchieri con le candeline… molto romantico fare pipì a lume di candela.


Fate la raccolta differenziata!



Spesso i cartelli contenenti avvisi di vario genere sono una fonte di comicità involontaria… ma questo… è veramente terribile!!

Non è uno scherzo, questo cartello è stato davvero affisso nella bacheca degli avvisi di un condominio.Giuro che leggendolo ho riso fino alle lacrime e poi quando mi sono ripresa l’ho fotografato perché una cosa del genere non si può descrivere né raccontare.






Mi piacerebbe sapere chi è l’autore di questa meraviglia che alterna errori di ortografia a paroloni ad effetto; uno prolisso da non poter far stare tutto il messaggio in  una sola pagina, ma avaro di punteggiatura e poi... il colpo di genio finale per evidenziare il numero verde.