Tempo addietro vi avevo parlato delle stranezze della toponomastica torinese menzionando tra l’altro il Rondò della Forca.
In questi giorni ho comprato una raccolta Disney con le
ristampe di alcune storie pubblicate sui numeri di Topolino nel 1960 e sono
rimasta molto colpita da una vignetta in cui Paperon De Paperoni, in procinto
di far valere i propri diritti su alcuni terreni, nomina il Rondò della Forca
indicandolo come piazza centrale di Chicago, Illinois. L’autore del testo di
questo fumetto è Guido Martina, la cui biografia ci dice essere nato a
Carmagnola, cittadina alle porte di Torino, per cui credo che il luogo cui si
fa riferimento sia proprio quello che intendo io.
[Il Rondò della Forca si trova all'incrocio tra corso Regina
Margherita, corso principe Eugenio e corso Valdocco. È un luogo tristemente
noto, lo si intuisce dal nome, perché un tempo, fino al 1863 (probabilmente ad
iniziare dal 1835), qui venivano eseguite le condanne a morte per pubblica
impiccagione.
In quel periodo, l'attuale Rondò della Forca era un vasto slargo, che poteva quindi ospitare molti spettatori, circondato da grandi pini che rendevano l'ambiente sufficientemente buio e tetro. Tutt'intorno prati, fossi, pozze e poche case. Il luogo fu scelto perché relativamente vicino alle carceri che a quei tempi erano nella attuale via Corte d'Appello.
In quel periodo, l'attuale Rondò della Forca era un vasto slargo, che poteva quindi ospitare molti spettatori, circondato da grandi pini che rendevano l'ambiente sufficientemente buio e tetro. Tutt'intorno prati, fossi, pozze e poche case. Il luogo fu scelto perché relativamente vicino alle carceri che a quei tempi erano nella attuale via Corte d'Appello.
In realtà, il comune di Torino non ha mai assegnato questo nome al
luogo. Il nome è stato tramandato per diritto di fama, ma il rondò di corso
Regina Margherita rimane senza un nome ufficiale.]
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