25 giugno 2015

Alieni sul Musinè

Alieni sul Musinè: Una Storia d'Amore e Fantascienza 


Il 24 giugno, San Giovanni, è giorno festivo a Torino e la tradizione pagana che celebrava la notte più corta dell’anno con l’accensione di falò propiziatori si è tramutata in moderni festeggiamenti con fuochi d’artificio. Questa che vi racconto è la storia di una comitiva che passò quella notte di festa sotto le stelle. La bizzarra avventura ebbe luogo nei tempi remoti in cui non esistevano smartphone, facebook e voli low cost e i giovani si divertivano con il poco che avevano a disposizione; un rituale collettivo era quello di organizzare una gita per dare aria alle tende da campeggio come collaudo prima delle vacanze estive.

18 giugno 2015

Blocchi di cemento

Sto trascorrendo un periodo di momentanea residenza a Mirafiori e nonostante i numerosi anni che vi ho trascorso non ci sono più abituata. La quotidianità in periferia non è come la toccata e fuga della visita domenicale e mi sembra di fare come Manzoni che andò a sciacquare i panni in Arno, solo che io sono qua ad attingere alla fonte della rabbia nei confronti dei quartieri dormitorio e di chi li ha concepiti.
A Torino ci sono diversi quartieri popolari ma quelli per così dire “storici” hanno una loro personalità e sono parte integrante del tessuto cittadino; successivamente negli anni del boom, quando La Grande Fabbrica richiamava mano d’opera da tutta Italia, sono sorte ai margini estremi della città le nuove periferie, tutte anonime allo stesso modo,  che hanno fornito un alloggio economico ai numerosi operai, tralasciando tutti gli altri servizi: negozi, cinema, biblioteche, servizi sanitari, mezzi di trasporto efficienti e così via… sì c’è tanto verde, ma  proprio solo quello.

9 giugno 2015

Luce di Romagna


Penso all’infanzia e alle vacanze estive che trascorrevo in Romagna.

Il mare, che forse allora era davvero pulito e le spiagge poco affollate, erano uno spettacolo meraviglioso per i miei occhi di bambina; le piccole onde dell’Adriatico parevano enormi cavalloni oceanici e guardavo con invidia i più grandi tuffarsi nel porto.

Ma più che il mare, ciò che è davvero impresso nei miei ricordi è la luce. Quella luce quasi abbagliante delle strade di campagna, impolverate e bianche di ghiaia, che si snodano tra i campi stopposi. Se chiudo gli occhi rivivo quella luce intensa, quell’aria tersa e immota delle giornate d’agosto mossa solo dal profumo delle foglie degli alberi di fico.

Mi chiedo se questi ricordi di infanzia si possono chiamare RIMINISCENZE.


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(link-fai-da-te by Mira Queen)