23 marzo 2021

VIAGGIO NEL TEMPO E NELLA NOTTE - NIGHTCLUBBING A TORINO IERI E OGGI

Tra un lockdown e una zona rossa o arancio i bar e ristoranti aprono e chiudono a singhiozzo. I locali notturni come pub, club e discoteche – se si esclude la breve riapertura della scorsa estate – stanno chiusi e basta ormai da un anno. Idem dicasi per i luoghi di cultura e particolarmente grave mi sembra la situazione dei piccoli cinema e teatri che non propongono attori di peso o film da incasso sicuro. Quando tutto questo finirà (quando?) chissà quanti avranno la forza e le risorse per riprendere. Ho il timore che la città ripiombi in quell’atmosfera grigia e sonnolenta che si viveva negli anni 70/80.

Questi pensieri mi hanno riprendere un pezzo che avevo scritto tempo addietro - più che altro per fare una specie di viaggio nella mia memoria tra i locali e le serate che amavo -e mi è venuta voglia di condividerlo, sperando di tornare presto alla normalità, alla vita di sempre sotto tutti gli aspetti, anche questi più frivoli.


 “Torino non sta mai ferma” recitava un vecchio slogan a proposito dei lavori connessi a viabilità e riqualificazione urbana e, a furia di muoversi, la grigia metropoli industriale si è reinventata vivace e aperta al turismo. Alcuni quartieri che una volta erano impraticabili sono diventati zone frequentatissime e alla moda: un esempio su tutti il “Quadrilatero” che fino a una ventina di anni fa era semplicemente “Porta Palazzo”  e sbaraccato il mercato nessuno ci metteva più piede, neanche di giorno.

Nel corso degli anni c’è stata una lenta e fisiologica evoluzione, complice anche il declino della Fiat, ma il grosso dei cambiamenti cittadini è avvenuto in preparazione delle Olimpiadi invernali del 2006. Nel nuovo millennio ci siamo scoperti tutti turisti a casa nostra e anche la vita notturna ha subito dei grandi cambiamenti soprattutto nelle abitudini. La gente, non più soggiogata agli orari dei turni di lavoro degli stabilimenti,  ha imparato ad andare a passeggio anche di sera; per i giovani ci sono punti di ritrovo e opportunità di divertimento diverse rispetto al passato.

In compenso, quasi tutti i locali che ho frequentato assiduamente e amato particolarmente negli anni addietro non esistono più, oppure quelli che sono rimasti in attività sono divenuti qualcosa di completamente diverso, sebbene in alcuni casi abbiano persino mantenuto lo stesso nome. Vado a elencare in ordine sparso:

METRO’ via Gioberti angolo via Lamarmora. Disco pub che proponeva musica alternativa, per me quasi una seconda casa considerando le innumerevoli serate trascorse… e non mi ricordo nemmeno se si scriveva con l’accento oppure no. Adesso c’è un supermercato

X-PRESS via Sacchi. Piccola discoteca in cui a volte si andava usciti dal Metrò (a un isolato di distanza) per trovare un ambiente più cupo e fumoso. Adesso c’è un topless bar o qualcosa di simile.

THE BIG CLUB corso Brescia. Storica discoteca nonché locale di riferimento per i concerti; memorabili le serate new wave del dj Mixo (sì, quello che adesso è a Radio Capital). Il locale è stato chiuso per anni, ha riaperto come sala bingo (!) ritornato discoteca per poi chiudere di nuovo… io però non ho più avuto il coraggio di metterci piede: ricordiamolo nel suo splendore. 

TUXEDO via Belfiore 8. Locale di culto ai tempi della new wave. Ciò che ne resta è una serranda inesorabilmente chiusa da anni ma il nome rivive nelle serate Tuxedo Reunion che si svolgono in diversi locali e circoli cittadini e che frequento più assiduamente di quanto facessi con il locale originale.

BELLS AND FLOWERS via Belfiore. Una delle prime birrerie cittadine; i miei biografi dicono che lì abbia conosciuto il Principe ma questo non ha impedito che il locale venisse poi trasformato in banca.

AEIOU detto amichevolmente LE VOCALI in via Spanzotti. Locale innovativo, ideale come pre discoteca o per trascorrervi intere serate, ottima musica e ottimi beveraggi: ai tempi non aveva uguali. Al suo posto si sono succeduti un ristorante e un night club.

TAPIRO RULLANTE via Caprera. Un piccolo, sfigato circolo frequentato da habituées che non erano certo gente alla moda… eppure quanto lo ho amato, così familiare e confortevole! Aveva sede nello scantinato di un condominio e immagino che adesso qualcuno conservi le bottiglie di vino là dove ho trascorso innumerevoli serate alcolico-musicali.

STUDIO 2 via Nizza angolo corso Sommeiller. Insieme al Big era un altro locale storico, con serate a base di musica rock, new wave e l’immancabile dj Mixo. L'edificio è stato demolito per costruire un palazzone di dubbio gusto; mi è capitato di passare lì davanti mentre lo stavano abbattendo e si vedevano ancora gli arredamenti interni… ho avuto una stretta al cuore!

HIROSHIMA MON AMOUR Nato come circolo in via Belfiore 25 era un altro punto di riferimento per la musica dal vivo. Da quando ha cambiato sede (adesso è ubicato vicino alla stazione Lingotto) non l’ho più amato e piano piano ho smesso di andarci. Nella vecchia sede all’interno del cortile ci sono stati un karaoke, una sala bingo, un’associazione cristiana e chissà che altro.

ZOO BAR che prima ancora si chiamava MIVIDA Una discoteca in Corso Casale che ho frequentato solo in occasione delle serate rock del venerdì. Svanito nel nulla.

ROCK CITY sotto il cavalcavia di corso Dante. Di rock aveva solo il nome, era una discoteca troppo classica per piacermi e ci andai solo un paio di volte. La menziono perché dopo una serata lì avvenne “il fattaccio” con il Principe. Di tutto il complesso di capannoni post industriali sono rimasti solo dei ruderi alla memoria.

MABALU’ piazza Montanari. Un piccolo bar con le pareti decorate da simpatici murales e due punti di forza: un dj che proponeva ottima musica rock e un barista che preparava cocktail strepitosi, in particolare il mitico Carmela (la bomba intelligente) che doveva essere la specialità della casa perché nessun barman lo conosce. Adesso c’è un bar aperto solo di giorno, uguale a tanti altri.

MARY JO o forse MARY GIO’ in corso Giulio Cesare -non ricordo esattamente a che altezza, ma tanto si sa che Barriera di Milano* è tutta uguale. Disco rock pub con serate live. Quando ho conosciuto Audrey ho scoperto che anche lei (bambina o poco più) frequentava quel locale nello stesso periodo in cui ci andavo io… le ragazze di classe alla fine si ritrovano sempre.

GANAS DE MAR corso URSS 411. In passato era un posto rustico che proponeva serate live di musica brasiliana in cui si poteva ballare sui robusti tavoli di legno (e io facevo esplodere i petardi in bagno, ma questa è un’altra storia) che piano piano si è trasformato nella classica discoteca latino americana ritrovo dei truzzetti di Torino sud e cintura. Il locale c'è ancora seppure con un nome diverso ma per me ha smesso di esistere da tempo.

Per un periodo vi è stata una concentrazione di diversi locali ai DOCKS (Dora) in via Valprato, un'area industriale dismessa lontano dalle abitazioni. Non era nemmeno necessario distinguere i locali per nome, si andava lì e si girava dall’uno all’altro a seconda della musica che ne fuoriusciva e dell’umore del momento. Le mie serate predilette erano però quelle del tamarrissimo dj Tury Megazeppa, così fuori dagli schemi che riuscivano a divertire persino Er Dip che solitamente amava la musica techno e progressive. L’edificio storico dei Docks Dora esiste ancora come monumento industriale ma non è più un ambiente da vita notturna. Anche i dintorni sono cambiati molto, le fabbriche e i magazzini circostanti sono stati abbattuti per fare posto a nuove case e centri commerciali… ma se il quartiere una volta era un po’ squallido, non è che adesso sia più bello.

 Un capitolo a parte spetta ai MURAZZI (del Po) perché con alti e bassi di moda e di fortuna, dagli anni ’80 in poi sono nati e cambiati tanti locali dalle anime più disparate; alcuni hanno avuto vita breve mentre altri hanno lasciato il segno nelle notti torinesi. Io cito GIANCARLO, il DOCTOR SAX e il CSOA MURAZZI. Purtroppo tutta la zona versa in un desolante stato di abbandono tra inondazioni, mancato rinnovo delle concessioni comunali e vicissitudini varie.


Concludo ricordando che questo elenco non ha la pretesa di essere esaustivo nel tracciare la storia del night clubbing torinese, addirittura non comprende nemmeno tutti i locali che ho frequentato io, ma solo quelli che ho amato maggiormente o che hanno avuto un significato particolare nella mia vita. Se invece vi interessasse sapere dove vado adesso e che locali ho frequentato, anche solo occasionalmente, nel'ultima decina di anni potete farvene un’idea leggendo la rubrica che dedico alle recensioni dei bagni. Anzi, leggetela in ogni caso. La trovate qua.

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* ndr Barriera di Milano: quartiere della periferia nord di Torino. Avrà sicuramente dei confini ben definiti, ma è anche un termine generico (e un po’ spregiativo) usato per definire tutti i quartieri di Torino nord.

 

 

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Leggi anche:

.Ubriacature

.Quando eravamo tamarri

.

(link-fai-da-te by Mira Queen)

 

 

 

 

8 commenti:

  1. Nonostante io non sia mai stato a Torino (appena finiscono le restrizioni, ci salgo: ho in programma questo viaggio da tempo), ho amato questo post perché adoro scoprire il passato e le sensazioni delle persone.
    I locali sono qualcosa che ci ha visto crescere, ci ha accolto.
    C'è poco da fare. Fanno parte di noi: peccato quando non ci sono più, o se un'intera zona è in stato di abbandono...

    Moz-

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  2. E' vero, può sembrare banale ma certi locali hanno davvero rappresentato un pezzo della nostra vita.
    Piuttosto speriamo quanto prima di poter riprendere a viaggiare, questo mi manca davvero tanto. Ti aspetto a Torino ;)

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  3. Anonimo26/3/21

    Bella Torino di Notte, io, nel tempo ho frequentato soprattutto lo Spazio 211, il Blah blah, il CSA El Paso, lo United, l' Hiroshima. Sempre una bella atmosfera, da non confondere con certi locali fighetti di Milano (chi ha detto Santeria?) dove gli hipster ci hanno invasi ahahah.
    Ciao!!! Nxero ;-)

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    1. Lo United mi manca...
      I locali fighetti o presunti tali ci sono anche qua, però non hanno fatto mai per me. Anzi dovrei proprio farmi una maglietta con su scritto "mai stata all'Hennessy" ahahah
      ciao e grazie per la visita

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  4. Non sapevo che l'HIROSHIMA MON AMOUR ha cambiato sede.
    Oltre al sopracitato Blah Blah mancherebbe quel localaccio che è il Transilvania.
    I locali dei Murazzi so manco più se sono ancora aperti.

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    1. Il Transilvania, come ho potuto dimenticarlo?!?

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  5. Ho vissuto e lavorato a Torino per due anni. Abitavo da solo in Via Isonzo. Ricordo che la città di sera negli anni 90, era una vera desolazione. Purtroppo non avevo le conoscenze giuste! Quindi facevo due passi in centro e trovavo tutto chiuso, strade deserte... Anche il pomeriggio era dura: tutto chiudeva presto, c'era poi un giorno settimanale, non ricordo quale, che il pomeriggio i supermercati non aprivano per nulla, per cui se mi dimenticavo di fare la spesa, facevo pure la fame. Quando pian piano ho iniziato a farmi delle amicizie che sapevano dove portarmi, poi purtroppo (o per fortuna) ho lasciato la città per Padova. Dopo altri due anni a Padova, sono tornato a Roma e ho messo su famiglia. Di Torino mi sono rimasti nel cuore solo i meravigliosi bar e le pasticcerie!

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  6. Ehhhh e pensa che negli anni 80 era ancora peggio. Come abbiamo fatto a sopravvivere non lo so.

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