15 aprile 2021

Il Pallone d'Oro della letteratura

L’altra sera guardavo una partita di calcio in TV e dato che, purtroppo, non c’è più il pubblico negli stadi ho finito mio malgrado per prestare attenzione al festival di banalità proferite dei commentatori. A dire il vero, almeno una divertente e originale l’hanno detta e cioè che “il portiere si rivolgeva ai compagni di squadra in lingua originale” (mentre forse gli altri giocatori erano doppiati o avevano i sottotitoli, non ho visto bene) poi, per il resto, è stato il solito ripetersi di spizzare la palla, lanciarsi nello spazio, le imbucate, gli scarichi e le ripartenze.

Ma l’espressione ripetuta fino allo sfinimento (mio) riguardava la lettura. Va bene, non cadiamo sempre nel solito luogo comune che i calciatori siano ignoranti e che non sappiano dire due parole sensate, ma non facciamone nemmeno dei letterati! E invece, a sentire questi due commentatori, è stato un continuo leggere la palla, leggere la situazione, Tizo ha fatto una buona lettura, Caio legge bene le intenzioni, il difensore ha letto l’attaccante avversario

Tutto ciò mi ha confusa e disorientata: finita la partita sono andata in camera e ho iniziato a calciare e palleggiare i libri che avevo sul comodino.

 

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(link-fai-da-te by Mira Queen)