11 aprile 2012

Edizione Spagnola della Rubrica "Ho fatto la pipì"



Come ben sapete nella mia Rubrica fornisco solo le recensioni dei bagni dei locali di Torino e dintorni e non ho intenzione di prendermi l'impegno di fare recensioni anche in vacanza, magari all'estero dove gli usi e i costumi sono diversi, però una piccola eccezione la devo fare e parlarvi della "Segnaletica da bagno Spagnola".

Le sagome stilizzate di omini e donnine sulle porte dei bagni sono note e comprensibili in ogni parte del mondo, ma gli spagnoli sono troppo creativi e anche un po' poetici per poter utilizzare una segnaletica così banale e quindi, da nord a sud in continente e nelle isole, si sbizzarriscono con raffigurazioni forse anche troppo fantasiose visto che a volte non è immediatamente comprensibile quale sia il lato "giusto" dei servizi in cui recarsi.
Si inizia dalle scritte "Damas" e "Caballeros" (qui è facile, basta sapere lo spagnolo e non si sbaglia) per passare alle infantili raffigurazioni di bimbe e bimbi alle prese col vasetto da notte proseguendo con ritratti di damine dall'acconciatura elaborata e uomini in frac e baffi, per passare a criptiche composizioni di cilindro e bastone da un lato e guanti e ventaglio dall'altro per giungere alle esoteriche sculture in legno di gnomi e fatine dei boschi!! Se vi sembra che mi stia ponendo un problema inutile vi assicuro che quando la natura chiama imperiosamente anche quei pochi secondi persi ad interpretare i disegni sono importanti!

Ora racconto un episodio che mi è capitato a Minorca, ovviamente ai servizi di un ristorante, per la precisione quello con le sculture di gnomi e fate sulle porte. Ero già abbastanza all'erta e attenta a cogliere ogni particolare strano e infatti, ecco lì il cartello affisso sulla porta all'interno del bagno, scritto con un carattere piccolo e armonioso, composto da quattro righe ben centrate sul foglio che a me ha subito dato l'idea di una poesia. Bè, ne aveva l'aspetto, e poi perché ci si dovrebbe stupire di una poesia appesa sulla porta su cui un elfo dei boschi indica la direzione da seguire?!?
Mi sono avvicinata e ho iniziato a leggere, la prima riga recitava: "Al sortir vagin alerta amb s'escaler " (o "escalon" non ricordo bene). Sono sempre più basita, quel "vagin alerta" mi fa pensare che forse sono dinanzi ad una poesia erotica scritta in una lingua oscura. In effetti la lingua mi è sconosciuta, visto che si tratta di catalano, ma leggendo le tre righe successive realizzo che il foglietto in questione non è altro che un cartello multilingue che invita a prestare attenzione al gradino uscendo… insomma il classico "Please mind the gap".

Sono sconcertante, vero? Allora leggete anche questo divertente episodio che si svolge (ovviamente) nel bagno di un ristorante.

Il percorso è: corridoio illuminato, antibagno buio e bagno illuminato. Entro nel bagno e un attimo prima di “posizionarmi” la luce si spegne. Pensando di trovarmi in un ambiente con fotocellula inizio a sbracciarmi al buio per far riaccendere la luce ma ciò non avviene, torno quindi nell’antibagno che adesso è illuminato e casualmente premo un interruttore che accende la luce in bagno ma resto comunque convinta che ci sia una fotocellula. Quando esco l’antibagno è di nuovo al buio e io ricomincio a schiaffeggiare l’aria fino a quando mi rendo conto che c’è un interruttore (ma va?) e che la luce ha un timer per lo spegnimento automatico (doppio ma va? carpiato). Sto già iniziando a ridere da sola della mia idiozia quando l’asciugatore ad aria ci mette del suo, con un getto potentissimo e rumoroso tipo decollo dello space shuttle e una durata di 5 secondi. Al terzo avvio della turbina sono piegata in due dalle risate e ancora con le mani bagnate… torno al mio tavolo asciugandomi la mani sui jeans e continuando a ridere da sola come una pazza.



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5 aprile 2012

Avanzi di panettone


In ufficio abbiamo mangiato l'ultimo pandoro della stagione prima della data di scadenza... e a me sembra sempre inconcepibile che ci sia gente che avanzi il pandoro o peggio ancora il panettone! Eppure è così, lo dimostrano tutte le ricette che vengono proposte dopo le festività natalizie per finire gli avanzi del panettone.
Un po' in ritardo, ho quindi pensato di scrivere anch'io il mio suggerimento e se non vi serve adesso tenetelo buono per l'anno prossimo; non dovete però aspettarvi la ricetta tradizionale di famiglia come vi avevo dato per la piadina questa è più una ricettina improvvisata.

Comunque, eccoci qua.

Prendete un panettone e con grande determinazione e forza di volontà imponetevi di mangiarne solo mezzo (lo so, è difficile).
Richiudete la metà rimasta in un sacchetto a chiusura ermetica e tenuta stagna, per evitare che il profumo fuoriesca minando la vostra resistenza. L'ideale sarebbe utilizzare un sacchetto anche insonorizzato (ammesso che esista) perchè, è risaputo, il panettone di notte chiama il vostro nome come il canto delle sirene.
Nascondete quindi il sacchetto in un mobile dove non andate spesso a prendere delle cose -  che so, l’armadio in cui tenete il servizio da tè della bisnonna che non usate mai - e cercate di dimenticarvi della sua esistenza per 3 – 4 giorni (del panettone, non dell’armadio).
Passato questo periodo preparate, a seconda dei gusti, una bella tazza di caffè latte o di tè forte non zuccherati, o per i più guduriosi una cioccolata calda con rum; l'importante è lasciare stemperare un poco in modo che la bevanda non sia troppo calda. Finalmente liberate il panettone dalla sua prigionia e tagliatelo a fette, quindi inzuppate per alcuni istanti nella bevanda da voi scelta e gustate, infine con il cucchiaino raccogliete i canditi che si sono depositati sul fondo della tazza.

Che manicaretto facile da realizzare, vero?!?





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