26 febbraio 2013

Umorismo aziendale


In tutti i luoghi di lavoro con un elevato numero di dipendenti ci si trova ad avere a che fare con varie tipologie di umanità, e il posto dove lavoro io non fa eccezione, anzi ci sarebbero così tanti aneddoti da raccontare che non basterebbe un'enciclopedia.
In questo momento mi interessa raccontare alcuni episodi che riguardano coloro che vivono la giornata lavorativa con allegria e sono sempre pronti allo scherzo e alla burla, contrapposti a quelli che invece si prendono troppo sul serio e non hanno un minimo di senso dell'umorismo.

Il primo episodio si svolge – manco a dire -in uno dei bagni delle donne in cui c'è un piccolo buco nel muro, anzi nelle piastrelle, come se fosse stato tolto un tassello... insomma è evidente che si tratti un buco poco profondo che non attraversa il muro da parte a parte.
Una collega burlona ha appeso un cartello per invitare le frequentatrici del bagno a prestare maggiore attenzione alla pulizia, giocando sul fatto che quel piccolo buco nelle piastrelle fosse l'obiettivo di una macchina fotografica pronto a immortalare chi sporca, una specie di autovelox da interno…


Bene, c'è chi ha davvero creduto che ci fosse una macchina fotografica o forse un guardone nascosto e ha tappato il buco con della carta... e questo è successo più volte!!






Episodio 2. L'autunno scorso è stato lanciato un giornalino aziendale on-line e per creare una certa aspettativa e curiosità tra i dipendenti, i realizzatori della pubblicazione hanno iniziato ad appiccicare sulle porte, nei corridoi e negli ascensori una serie di bigliettini con il logo del giornalino (il cui nome era sconosciuto a tutti) e la scritta “sta arrivando”.
Io ho pensato ai biglietti dal messaggio biblico che si trovano in giro per la città (ve ne ho parlato qui) e ho iniziato a mia volta ad attaccare post-it con la scritta “Gesù sta arrivando” e “The Lord is coming”, oppure aggiungere a penna sugli stessi “2012 la fine”.
Non facevo in tempo ad attaccare biglietti – cercando di non farmi vedere – che qualcuno evidentemente privo di senso dell'umorismo, li staccava... e la collega della redazione del giornale che inseguiva i miei biglietti per fotografarli. Alla fine è riuscita a catturare due esemplari che sono poi stati pubblicati, con mia grande soddisfazione, sulla copertina del secondo numero. Non allego la foto perchè non voglio rivelare dove lavoro: già non è bello che una Regina vada a lavorare, lasciatemi almeno mantenere un po' di privacy.

Il terzo episodio riguarda un'uscita di emergenza di cui io vi mostro solo la foto perchè il dettagliato resoconto è stato fornito a suo tempo da Audrey... che lavora con me. Andatelo a leggere, ne vale la pena!