25 febbraio 2015

Vigne in città


A metà strada tra Piazza Vittorio (la piazza più bella del mondo) e il Monte dei Cappuccini sorge la residenza sabauda chiamata Villa della Regina.  
L’edificio e i giardini sono rimasti per anni in uno stato di totale abbandono; ricordo che da bambina andavo in bicicletta lungo il viale alberato di accesso per poi affacciarmi a curiosare tra le inferriate del cancello chiuso con un catenaccio: quel giardino con statue e fontane mi affascinava, faceva volare la mia fantasia e chiedevo ai miei genitori perché non si potesse entrare a giocare lì dentro.

Fortunatamente, prima che tutto cadesse a pezzi in balia dei rovi, è stato avviato un lavoro di recupero e restauro che ha permesso di salvare questo gioiellino e di poter fruire anche della meravigliosa vista che si gode sulla città.
E’ stato ripristinato e valorizzato anche l’antico vigneto che ora produce, seppure in modeste quantità, un pregiato vino.
 
panorama in una giornata di vento
 







vigna e giardini





Io invece sono una Regina senza villa e senza giardini, ma sul balcone ben esposto al sole, l’uva cresce che è una meraviglia! Ecco il mio vino.

vino di casa Regina di Mirafiori




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1 febbraio 2015

Rubrica: Ho fatto la pipì 10^ puntata

Il fatto che sia trascorso un po' di tempo dall'ultimo aggiornamento di questa rubrica può significare che la mia vita mondana e sociale non sia stata molto intensa, oppure che abbia frequentato sempre i soliti locali.
Entrambe le affermazioni sono vere, anche se un po' di novità ci sono.

Trattoria La Cena Coi Fiocchi in via Spano. Fiori freschi e pot pourri profumati sulle mensole; tavolino sedia e accessori in ferro battuto coordinati  e, come se tutto ciò non bastasse, in un angolo, una statua a grandezza naturale della Venere di Milo avvolta in un velo blu. Delizioso!
Pizzeria Queendici in piazza Peyron. Colori allegri e arredi identici a quelli dell'intero locale. Coerente.
Pippo Paranza in via Bellezia. Come capita in molti locali del centro il bagno è nell'androne: piccolo ma pulito, sorprendentemente c'è il wc e non la turca, le pareti sono dipinte di bianco e blu come le salette all'interno.

l'uovo o la gallina?
Lanificio San Salvatore a San Salvario. Pavimento e pareti interamente rivestiti di linoleum nero, alleggerito da uno specchio a figura intera e questa scritta sibillina... riflettete.


Queen Victoria Pub in via Casana. Potrei anche sorvolare sul fatto che sia angusto e spoglio, che i colori siano mal abbinati e che sia sporco... ma  che minchia ci significa un asciugamani ad aria posizionato sopra la testa?!?
Trattoria Primavera in via Perugia. Di buono c'è che non bisogna uscire nel cortile, per il resto è la solita turca arredata di tristezza.
questo è Rousseau, non il bagno
Due locali adiacenti in via Giulia di Barolo: In Vino Veritas il classico cesso alla turca nel cortile; Barricata bagno interno dalle pareti con decorazioni forestali più che floreali... ricorda tanto i dipinti naïf di Henry Rousseau.







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