“A ciascuno il suo mestiere”: questo è il mio motto.
Chiamare l’idraulico a casa significa spesso dover accendere un mutuo per
pagare l’intervento (rigorosamente in nero), ma tentare di fare da sé quando
non si è capaci si risolve sempre con il ricorrere comunque a un esperto e in
aggiunta dover riparare i danni creati.
Come fece il mio capo che a tutti
i costi voleva farsi “ritagliare” una nicchia nel muro esattamente lì dove
piaceva a lui, senza volere intendere le ragioni dei muratori che pur di non
sentirlo più parlare, tagliarono muro e tubi del gas che passavano proprio in
quel punto. Oppure quella volta che portò allo sfinimento il tecnico della
lavatrice con chiamate serali, notturne e festive, minacciando anche azioni
legali se non fosse stato risolto il problema, per poi scoprire che non aveva
acceso un interruttore di sicurezza che portava la corrente alla lavatrice.
Una cosa del genere l’ho fatta
anch’io. Al fornello arrivava solo un esile filo di gas per cui anche solo
preparare un caffè diventava un’impresa disperata. I tecnici da me chiamati
verificarono che non c’erano guasti e – quasi sul punto di andarsene – notarono
una maniglia metallica nel muro che io usavo come gancio appendi oggetti
credendola del tutto inutile; in realtà si trattava di un antiquato ma
funzionante rubinetto del gas… che io avevo inconsapevolmente chiuso. Che
vergogna!
Ma l’avventura più surreale e
divertente (raccontandola adesso) capitò qualche anno fa quando il mio compagno
- il Principe Consorte di Mirafiori - decise di sostituire il rubinetto della
cucina sostenendo che si trattava di un lavoro facile facile.
Bisogna sempre saper interpretare
“i segni” e quello che ricevette lui diceva chiaramente di lasciar perdere.
Il rubinetto centrale del nostro
appartamento non chiudeva del tutto l’acqua, ma lui imperterrito decise di
chiudere il rubinetto condominiale e fino qua non ci sarebbe stato niente di
strano, se avesse messo un cartello per avvisare i vicini che avrebbe tolto
l’acqua. L’idea geniale invece fu quella di fare il lavoro in piena notte in
modo da non causare disagi (!!).
Così un sabato notte, tornati da
una serata con gli amici, io vado a dormire e lui scende in cantina e chiude
l’acqua al condominio, poi torna in casa smonta il rubinetto, installa quello nuovo
appositamente comprato e torna in cantina ad aprire l’acqua.
Quando sembra che tutto sia a
posto è lì che l’imprevisto in agguato è pronto a colpire!
Il rubinetto nuovo è più piccolo
del tubo nel muro, di poco, di qualche millesimo di millimetro ma è quel tanto
che basta prima a far filtrare un po’ d’acqua e poi, con la pressione che
aumenta, a far schizzare ovunque.
Nel sonno sento una voce che mi
chiama e quando, ancora mezza addormentata, mi affaccio sulla porta della cucina
mi si presenta uno spettacolo tra il tragico e il grottesco: lui che tenta di
tenere pressato il rubinetto contro il tubo e l’acqua che zampilla dal muro
come fosse la fontana luminosa del Parco del Valentino… solo che
l’accompagnamento musicale è una litania di bestemmie. Quindi passo io a tenere
il rubinetto e lui torna in cantina a chiudere l’acqua per poi sostituire il
rubinetto nuovo con quello vecchio, che gocciola solo ma almeno non schizza
acqua in tutta la casa.
Morale della storia: una notte
insonne tra smontaggi, rimontaggi, aperture e chiusure di rubinetti, salite e
discese in cantina, asciugature di laghi e giramenti di palle per poi dover
chiamare un idraulico a fare il lavoro.
Il sabato successivo ci fu il
famoso black out che lasciò mezza Italia senza corrente… sarebbe stata la notte
giusta per fare il nostro lavoro.
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Leggi anche:
Una banda di idioti
Yes I Do Think You're Sexy
Raccolta differenziata
(link-fai-da-te by Mira Queen)
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