Continuo a stupirmi quando vedo il cielo azzurro,
dimenticandomi che il suo colore naturale non è il grigio a cui sono mio
malgrado avvezza.
Mi fanno quasi rabbia quelle ingannevoli giornate limpide e
gelide tipiche dell’inverno, mi accontenterei di avere orizzonti tersi e
splendenti in estate invece di quella intollerabile velatura di umidità.
Sarà indice di meteoropatia ma la confusione climatica mi
disorienta e stanca, impedendo il regolare fluire delle stagioni nel mio
organismo.
Apprezzo certe giornate cupe autunnali che accompagnano il
ritiro dei sensi, necessario come l’introspezione, ma in primavera il sole deve
tornare a splendere e far circolare l’energia di modo che, come un albero che
espande i suoi germogli, anch’io mi senta rinascere.
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(link-fai-da-te by Mira
Queen)
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