Capita a tutti di essere coinvolti in conversazioni
sconcertanti, ultimamente a me è toccato un po’ troppo spesso e ne ho tratto lo
spunto per questa nuova (e temo inesauribile) rubrica.
Episodio 1 Pranzi
pasquali
A: per il pranzo pasquale andiamo in un ristorante pizzeria
vicino al centro.
Io: come mai non fate una gita fuori città come al solito?
A: siamo in compagnia di persone celiache che hanno scelto
di andare lì ma non sono molto contenta, avrei preferito un posto dove i
bambini possano giocare… a proposito ne conosci uno?
Io: no, semmai conosco locali dove i bambini vengono tenuti
a bada perchè non disturbino. Comunque se ci sono persone celiache è giusto andare
in un posto dove loro possono mangiare senza problemi.
A: sì ma io volevo andare in un locale con giardino.
Dopo pasqua mi tocca l’inevitabile resoconto sul pranzo che
consiste in una dettagliata descrizione dei piatti, cui fa seguito una lunga
lamentela sulla spesa eccessiva, inadeguata alla quantità delle portate.
Infine la conclusione.
A: di sicuro non ci torno più lì. La prossima volta scelgo io e saranno loro a doversi adattare, tanto non mi sono neanche simpatici.
A: di sicuro non ci torno più lì. La prossima volta scelgo io e saranno loro a doversi adattare, tanto non mi sono neanche simpatici.
Tipico! Io ho imparato col tempo (invece di lamentarmi) a tagliare semplicemente i ponti con certa gente e non sentirmi obbligato a seguirne le scelte.
RispondiEliminaAhha, beh sì, fai bene. Perché devi adattarti tu?^^
RispondiEliminaMoz-
Io non ero coinvolta in questo pranzo, mi faceva ridere (per così dire) la sensibilità dimostrata.
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