Inutili
o sgradevoli o sopravvalutati, insomma questa è una personale classifica dei
peggiori luoghi visitati, una guida di non viaggio.
Eh
sì, qui si parla di località turistiche o visitate nel corso di qualche vacanza
perché sarebbe troppo facile parlare male di posti come Nichelino o Cuorgnè
(non me ne vogliano gli abitanti di queste ridenti cittadine, ma non c’è
proprio niente da ridere) ma in fin dei conti a chi verrebbe mai in mente di
andare in vacanza a Nichelino?
L’idea
di questa specie di classifica mi è venuta a Creta dopo aver trascorso qualche
giorno a Hersonissos che è forse la località più turistica e frequentata
dell’isola e davvero non si capisce il perché. Tanto per cominciare non esiste
un vero paese ma un enorme, esteso agglomerato di case ed alberghi di svariati
“stili”, colori, materiali e altezze farcito di negozi di cianfrusaglie,
oreficerie e ristoranti anonimi, il tutto a coprire la vista del mare. Non
esiste spiaggia o forse è stata erosa da tutte queste costruzioni, fatto sta
che è una località di mare in cui non ci si può godere il mare. Nonostante ciò
è incredibile la quantità di gente proveniente da tutta Europa che si riversa
qui; sarà che una volta che sono stati costruiti alberghi e condomini bisogna
pur riempirli e qui giocano una parte fondamentale i tour operator. Comunque
per me Hersonissos è al primo posto di questo elenco di “sconsigli” sia perché
me ne ha ispirato la creazione sia perché se lo merita davvero.
Serviamo
ora un bel trittico di capitali latino americane: Panama City, San Josè del
Costarica e Caracas.
Caracas
è in linea con lo stile architettonico di quasi tutto il Venezuela, cioè
sgarrupato e senza criterio, con l’aggravante che si tratta di una grande
città; si salvano solo poche vie del centro storico.
San
Josè è una città dove non c’è proprio nulla da visitare e dallo squallore
generale non si salva nemmeno il centro storico, però se si vuole visitare il
Costa Rica bisogna per forza passarci.
A
Panama City bisogna distinguere tra le varie zone, per esempio al Casco Viejo
ci sono delle belle costruzioni dell’epoca coloniale recentemente restaurate
accanto ad altre che un restauro lo necessiterebbero davvero, ma nel complesso
non è male. Si tratta però di una zona molto piccola rispetto all’estensione
dell’intera città che in generale non è né gradevole né a misura d’uomo, il
traffico è caotico e non esistono marciapiedi degni di questo nome. I quartieri
nuovi da lontano danno un bel colpo d’occhio con la vista dei grattacieli
moderni, ma quando ci si avvicina ci si rende conto che tutto viene costruito
senza cura e senza stile; i palazzi che vorrebbero essere lussuosi sono
realizzati in frenesia senza un minimo di ricerca estetica e sono deteriorati
dal clima tropicale già in fase di costruzione. Appena fuori dal centro è tutta
una periferia degradata con casermoni fatiscenti addossati gli uni agli altri.
Tornando
in Europa segnalo una località non particolarmente brutta ma abbastanza
squallida da meritare una citazione in questo elenco: Marseillan Plage nel sud
della Francia; l’unico ricordo che ne conservo è uno stradone centrale con i
ristoranti che si contendevano il titolo di re delle cozze e patatine fritte
(l’alta cucina francese)… che tristezza.
Un
altro posto a cui associare la parola tristezza è Follonica in Toscana. Anche
qui non si capisce perché ci vada tanta gente visto che si tratta di una
cittadina anonima costituita perlopiù da seconde case stile anni ‘70 cioè senza
nessuno stile e nessuna bellezza… persino il lungomare mette tristezza.
Adesso
mi aspetto di sentirmi dire “Perché non parli della riviera romagnola allora?”.
Riconosco che la maggio parte delle località affacciate sull’Adriatico
potrebbero ben figurare in questa classifica ma comunque non ne parlo male per
una questione affettiva: il sangue non è acqua! E anzi invito tutti ad andare
in vacanza in Romagna.
Concludo
con un paesino in Venezuela che definire brutto è riduttivo ma è la porta anzi
il porto di accesso ad un arcipelago meraviglioso.
Tucacas
(il cui nome è già tutto un programma) è l’antituristico per eccellenza:
squallido e sporco, non c’è un albergo degno di questo nome e nemmeno un posto
decente per mangiare. Però se con un po’ di fortuna si riesce ad arrivare al
porticciolo (perché informazioni manco a parlarne) ci si può recare al parco
marino di Morrocoy– che è praticamente il paradiso terrestre - e allora ci si
rende conto che le bellezze naturali fanno passare tutto il resto in secondo
piano! Si può persino perdonare l’esistenza di un posto come Tucacas anche se
resta l’interrogativo del perché la gente che vi abita non abbia un po’ di
rispetto e di cura per il paese dove vive.
(link-fai-da-te by Mira
Queen)
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