Sono stata invitata a
partecipare a uno scambio di ricette e ho pensato di condividere anche qui la
Ricetta di Famiglia della Piadina Romagnola (sì, perché la mia famiglia è
romagnola).
Si tratta di una ricetta
molto semplice e veloce da realizzare, gli ingredienti sono:
farina – acqua – sale –
bicarbonato (che fa da agente lievitante). Nella versione tradizionale si mette
lo strutto (che contribuisce a rendere la piada sfogliata), nella versione
moderna dietetica si mette l’olio di oliva e magari un po’ di latte.
Adesso voi mi chiederete le
dosi e qui arriva la Ricetta di Famiglia con tutte le sue varianti.
Secondo mia mamma: “si fa a
occhio, impasti e vedi come viene e se è il caso aggiungi acqua e farina”. Lei
è fedelmente seguace dell’antico proverbio “Vut aqua ch’an abia più fareina,
vut fareina ch’an abia più aqua” (vuoi acqua che non abbia più farina, vuoi
farina che non abbia più acqua) che significa che si deve continuare fino a
quando si raggiunge la consistenza giusta, per l’appunto.
Secondo mia zia che fa la
piadina quasi tutti i giorni e che ha lavorato in un ristorante ed è quindi
abituata a cucinare per tante persone, le dosi sono un po’ diverse: “si fa a
occhio e se impastando si vede che non basta se ne fa ancora”. Esperienza della
quotidianità.
Infine, secondo mia cugina
che rappresenta la ricetta di nuova generazione: “non si pesa la farina in base
ai commensali, si impasta e poi si vede”.
Io ero un po’ titubante, ma
ho seguito scrupolosamente queste istruzioni e mi sono trovata bene.
Dopo aver preparato
l’impasto si formano delle palline e con il matterello si spianano fino a
formare dei dischi del diametro e dello spessore desiderati: la piadina spessa
è quella contadina che ricorda i tempi in cui c’era poco companatico da mettere
insieme, mentre quella sottile da ‘impressione di voler mangiare di meno ma
alla fine è più farcita.
La cottura avviene su una
teglia ben calda e dura pochi minuti per lato, quando si formano delle
bollicine bisogna forarle con una forchetta e poi è il momento di girare e
cuocere dall’altra parte.
L’accompagnamento ideale
sono salumi, formaggi molli e l’imprescindibile insalata, ma in Romagna la
piadina si mangia con tutto, come il pane, comprese le polpette con il sugo in
cui pucciare.
Il gemello della piadina che
a Rimini si chiama “cassone” e a Ravenna “crescione” consiste in una piadina
che a crudo viene farcita e sigillata con una forchetta e quindi cotta. Il
ripieno secondo la ricetta tradizionale è di erbe di campagna preventivamente
sbollentate e condite, ma si può sperimentare qualunque tipo di ripieno… o
quasi.
Un’ultima importante
annotazione: la piadina si mangia rigorosamente con le mani! Al limite si
taglia in quadretti prima di farcirla.
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