Dopo qualche mese di assenza sono
tornata al Fratelli Marx che nel frattempo ha cambiato gestione, nome (adesso si chiama Oro Birra),
assortimento delle birre e ha provveduto ad un minimo di rinnovamento del
locale… bagno compreso.
L’ubicazione è sempre quella,
ovviamente, ma con una tinteggiata ai muri, piastrelle decenti, sanitari nuovi
e un asciugatore ad aria funzionante ha acquisito quel minimo di dignità che
prima mancava. Ci voleva tanto?!?
A proposito di
locali abitualmente bazzicati, finalmente dopo anni di indifferente utilizzo,
l’angusto ma pulito bagnetto ambosessi piastrellato di nero del Birrificio
La Piazza di via Durandi si guadagna una menzione. All’ultima mia visita
era infatti apparso un romantico porta rotoli in stoffa bianca con roselline
ricamate - stile casa in campagna della nonna - un oggettino così grazioso e in
totale contrasto con tutto il resto che non poteva lasciarmi indifferente, e
infatti sono qua a parlarne. Potenza dei dettagli.
Ristorantino Il Filo di Marianna
(via Principe Tommaso) e Pizzeria 3 da 3 (via Verdi) presentano la
caratteristica comune di avere bagno e antibagno moderni ma non minimalisti con
quel tocco di classico che rende il tutto molto armonioso.
Il primo ha di strano il rubinetto che sembra un dosatore
di sapone… e lascio immaginare la scena di me che cerco di far scorrere l’acqua
agitando le mani sotto una fotocellula che non c’è. Il secondo ha lavandini di
vetro molto di tendenza e muri piastrellati a mosaico colorato stile anni ’60.
Bruschetteria Il Tagliere al quadrilatero. Per
andare in bagno bisogna uscire dal locale e questo fa già presagire il classico
cesso alla turca in cortile… e invece no, da una porta a vetri adiacente alla
porta di ingresso si accede ad un bagno nuovo ben al di sopra delle
aspettative.
Lobelix locale al quadrilatero rinnovato di
recente. La parete che divide i due bagni (maschile e femminile non indicati) è
composta da 3 pile di pneumatici con i lavandini in cima, uno spazio aperto e
poi il muro che sale fino al soffitto. In sostanza i lavandini sono in comune
tra i due bagni e ci si lava le mani senza guardarsi in faccia e questo suscita
risate, stupore e gridolini.
Soho23 in piazza Vittorio. Il locale ha cambiato
gestione ma purtroppo il bagno non è stato ristrutturato; le pareti nere e la
poca illuminazione che vorrebbero fare tendenza servono solo a camuffare -
neanche troppo bene - le pessime condizioni del bagno.
Sfashion cafè in piazza Carlo Alberto: il locale è
proprio carino e particolare, pieno di quadri,foto strane, caricature ecc. e
quindi riponevo grandi aspettative nei confronti del bagno… e quasi mi cadono
sul pezzo forte. L’ampio antibagno è originale e coerente con il locale, pareti
scure ma non opprimenti grazie alle fotografie divertenti sulle pareti, al
posto del lavandino c’è una specie di lavatoio per il bucato. Il bagno vero e
proprio ha pur sempre il lavatoio ma non è all’altezza dell’antibagno: è
piccolo, trasandato e impolverato e ha una brutta griglia sul soffitto…
peccato.
John Lennon Pub
in corso Agnelli è una
storica birreria cittadina e anche l’arredamento è per così dire “storico”. A
parte le piastrelle di colore diverso una dall’altra la vera chicca è il
lavandino incastonato in un mobile in finto tek con specchiera - di quelli che
negli anni ’70 si mettevano in ingresso - che fa pendant con il copritermo.
Corner House in corso Sebastopoli: la lapidaria quanto
essenziale definizione “una nicchia meschina” che ho pronunciato
all’uscita dal mio sopralluogo ha fatto molto ridere una mia amica che però ha
concordato con me dopo essere andata a prenderne visione di persona. Inoltre
c’è da segnalare che i frequentatori del locale ignorano bellamente le insegne
che dovrebbero distinguere il bagno maschile da quello femminile, vabbè.
Concludo questa
puntata con Santa Polenta, una trattoria molto naif in via Barbaroux. La
recensione in realtà non la posso fare perché in quella specie di sgabuzzino
situato al piano inferiore che dovrebbe essere il bagno mancava la lampadina.
No, non era fulminata, mancava proprio ma per fortuna sul tavolo c’erano i
bicchieri con le candeline… molto romantico fare pipì a lume di candela.
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