1 gennaio 2012

Toponomastica Torinese


Una delle prime cose che ci insegnano alle elementari è che Torino ha una disposizione urbanistica a scacchiera, con lunghe strade dritte e incroci perpendicolari (“abbiamo strade dritte che ci portano ai confini” cantano gli Statuto nota band cittadina) e quindi è abbastanza facile orientarsi anche se non si conosce bene la città.
Le complicazioni iniziano quando si parla di toponomastica perché molte strade sono intitolate a membri della famiglia reale sabauda che aveva poca fantasia nei nomi e ci troviamo così con tutta una serie di vie dedicate a Re, Regine, Duchi, Conti Vittorio, Amedeo, Emanuele, Filiberto, Carlo.
Oltre alla complicazione per così dire “istituzionale” andiamo ad aggiungere il poco noto aspetto burlone e fantasioso dei torinesi per cui spesso preferiamo dare nomi d’invenzione e vezzeggiativi alle principali vie e piazze, ma in realtà per noi che viviamo a Torino non è affatto complicato districarci tra soprannomi che conosciamo meglio di quelli veri riportati sullo stradario.

Toponomastica confidenziale:
- La più bella piazza di Torino era un tempo intitolata a Vittorio Emanuele I e venne in seguito dedicata alla battaglia di Vittorio Veneto. I torinesi da sempre la chiamano confidenzialmente Piazza Vittorio, tanto non c’è rischio di confondersi con l’altrettanto confidenziale Corso Vittorio (Emanuele II); un Vittorio è piazza e l’altro corso… non si incrociano nemmeno. E poi in Corso Vittorio, all’incrocio con corso Galileo Ferraris, c’è Il Monumento, chiamato così come se fosse l’unico in città, quindi è evidente che non ci si possa proprio confondere.
- Piazza Carlo Emanuele II. Tutti la conoscono come Piazza Carlina e il soprannome pare sia riferito ad un vizietto dell’omonimo.
- Piazza Carlo Alberto è nota come La Piazzetta; Corso Massimo D’Azeglio è Corso Massimo e Corso Regina Margherita è semplicemente Corso Regina mentre l’ospedale infantile è il Regina Margherita per esteso… chissà, forse cura di più.

Ma possiamo essere ancora più creativi! Se i corsi e le piazze citati prima si possono trovare (magari con un po’ di fatica) sullo stradario adesso cimentatevi con queste stravaganze.
Cercate per esempio uno dei più famosi mercati d’Europa? Quello frequentato ogni giorno da centinaia di persone e pullmann di turisti francesi? Insomma, cercate Porta Palazzo? Allora chiedete a qualcuno, magari in piemontese chiedete di Porta Pila, ma sappiate che il vero nome è Piazza della Repubblica.
Visto che siamo in zona andiamo anche al mercatino delle pulci e antiquariato che si svolge ogni sabato al Balön. Non lo trovate? Ma è proprio dietro Porta Palazzo, insomma in Piazza Borgo Dora.
Vogliamo andare a un altro bel mercato con le bancarelle che vendono capi firmati? Piazza Benefica ovvio. Non si trova sul TuttoCittà? Ovvio. Non è una piazza ma è l’incrocio tra via Principi d’Acaja e via Duchessa Jolanda (sempre ‘sti Savoia!); l’area in cui viene allestito il mercato porta il nome di Giardini Martini da non confondere con l’ospedale Martini e la Martini&Rossi di Pessione.

Esaurita la sezione mercati andiamo ora a vedere un luogo dal nome veramente inquietante: il Rondò della Forca, più che una piazza vera e propria, è una rotonda dove convergono i corsi Regina (Margherita), Principe Eugenio, Valdocco e via Cigna ed è stato veramente il luogo preposto alle pubbliche impiccagioni sino al 1863. Non ha una denominazione ufficiale sullo stradario ma questo nome è talmente noto che persino il tram 10 che vi fa capolinea riporta l’indicazione Rondò Forca sulla fermata.
Chiudiamo con l’ultima stranezza che si trova quasi fuori città, alla confluenza tra Po e Stura. La strada che costeggia il fiume in quel tratto si chiama Lungo Stura Lazio e compie una curva rotonda che sembra quasi uno svincolo autostradale ed è comunemente nota come Curva delle 100 Lire. Interessante segnalare che con l’avvento dell’Euro non sono stati apportati ritocchi ed aumenti alla suddetta denominazione… ci sarebbe stato da ridere!!


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