Una delle prime cose che ci
insegnano alle elementari è che Torino ha una disposizione urbanistica a
scacchiera, con lunghe strade dritte e incroci perpendicolari (“abbiamo
strade dritte che ci portano ai confini” cantano gli Statuto nota band
cittadina) e quindi è abbastanza facile orientarsi anche se non si conosce bene
la città.
Le complicazioni iniziano
quando si parla di toponomastica perché molte strade sono intitolate a membri
della famiglia reale sabauda che aveva poca fantasia nei nomi e ci troviamo
così con tutta una serie di vie dedicate a Re, Regine, Duchi, Conti Vittorio,
Amedeo, Emanuele, Filiberto, Carlo.
Oltre alla complicazione per
così dire “istituzionale” andiamo ad aggiungere il poco noto aspetto burlone e
fantasioso dei torinesi per cui spesso preferiamo dare nomi d’invenzione e
vezzeggiativi alle principali vie e piazze, ma in realtà per noi che viviamo a
Torino non è affatto complicato districarci tra soprannomi che conosciamo
meglio di quelli veri riportati sullo stradario.
Toponomastica confidenziale:
- La più bella piazza di
Torino era un tempo intitolata a Vittorio Emanuele I e venne in seguito
dedicata alla battaglia di Vittorio Veneto. I torinesi da sempre la chiamano
confidenzialmente Piazza Vittorio, tanto non c’è rischio di confondersi
con l’altrettanto confidenziale Corso Vittorio (Emanuele II); un
Vittorio è piazza e l’altro corso… non si incrociano nemmeno. E poi in Corso
Vittorio, all’incrocio con corso Galileo Ferraris, c’è Il Monumento,
chiamato così come se fosse l’unico in città, quindi è evidente che non ci si
possa proprio confondere.
- Piazza Carlo Emanuele II.
Tutti la conoscono come Piazza Carlina e il soprannome pare sia riferito
ad un vizietto dell’omonimo.
- Piazza Carlo Alberto è
nota come La Piazzetta; Corso Massimo D’Azeglio è Corso Massimo e
Corso Regina Margherita è semplicemente Corso Regina mentre l’ospedale
infantile è il Regina Margherita per esteso… chissà, forse cura di più.
Ma possiamo essere ancora
più creativi! Se i corsi e le piazze citati prima si possono trovare (magari
con un po’ di fatica) sullo stradario adesso cimentatevi con queste
stravaganze.
Cercate per esempio uno dei
più famosi mercati d’Europa? Quello frequentato ogni giorno da centinaia di
persone e pullmann di turisti francesi? Insomma, cercate Porta Palazzo?
Allora chiedete a qualcuno, magari in piemontese chiedete di Porta Pila, ma
sappiate che il vero nome è Piazza della Repubblica.
Visto che siamo in zona
andiamo anche al mercatino delle pulci e antiquariato che si svolge ogni sabato
al Balön. Non lo trovate? Ma è proprio dietro Porta Palazzo, insomma in
Piazza Borgo Dora.
Vogliamo andare a un altro
bel mercato con le bancarelle che vendono capi firmati? Piazza Benefica
ovvio. Non si trova sul TuttoCittà? Ovvio. Non è una piazza ma è
l’incrocio tra via Principi d’Acaja e via Duchessa Jolanda (sempre ‘sti
Savoia!); l’area in cui viene allestito il mercato porta il nome di Giardini
Martini da non confondere con l’ospedale Martini e la Martini&Rossi di
Pessione.
Esaurita la sezione mercati
andiamo ora a vedere un luogo dal nome veramente inquietante: il Rondò della
Forca, più che una piazza vera e propria, è una rotonda dove convergono i
corsi Regina (Margherita), Principe Eugenio, Valdocco e via Cigna ed è stato
veramente il luogo preposto alle pubbliche impiccagioni sino al 1863. Non ha
una denominazione ufficiale sullo stradario ma questo nome è talmente noto che
persino il tram 10 che vi fa capolinea riporta l’indicazione Rondò Forca sulla
fermata.
Chiudiamo con l’ultima
stranezza che si trova quasi fuori città, alla confluenza tra Po e Stura. La
strada che costeggia il fiume in quel tratto si chiama Lungo Stura Lazio e
compie una curva rotonda che sembra quasi uno svincolo autostradale ed è
comunemente nota come Curva delle 100 Lire. Interessante segnalare che
con l’avvento dell’Euro non sono stati apportati ritocchi ed aumenti alla
suddetta denominazione… ci sarebbe stato da ridere!!
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