Ho riletto il romanzo “Il
Ragazzo Sbagliato” di Will Russell.
Il resoconto dei fatti avvenuti
nel passato si alterna agli stati d’animo del presente e le riflessioni
sull'amore per il suo idolo portano Raymond a ritrovare sé stesso; la
particolarità del romanzo è che le vicende vengono raccontate dal protagonista
in una serie di lettere (scritte sul quaderno e forse mai spedite) rivolte
direttamente a Morrissey: una corrispondenza del genere non si potrebbe
rivolgere a nessun altro, questo è il vero colpo di genio del libro!
Mi ha colpito molto la frase con
cui Raymond, in un gioioso momento di confidenza e condivisione con la madre,
descrive il suo idolo: “...lui è così, è un poeta, quindi è capace di
esprimere i pensieri della gente...”. Mi piace questa frase, riassume così
bene il senso di tutto. Anch'io trovo che le parole di Morrissey arrivino
dritte al cuore per dire qualcosa che sai essere presente dentro di te, che
provi anche tu e che forse non riesci ad esprimere. Quando ascolti certe
canzoni, senti di non essere solo e capisci che il tuo essere diverso – nel
senso di non ordinario – è qualcosa di bello, di cui andare fieri, un valore
aggiunto in un mare di mediocrità.
In campo musicale ognuno ha i
propri beniamini, ma è innegabile che siano rari i personaggi oggetto di culto
nel modo in cui lo è Morrissey, tanto che ancora oggi c'è chi ama gli Smiths e rende
loro omaggio, ad esempio This Charming Charlie (Brown, altro
personaggio dolcemente malinconico): un sito dove le vignette dei Peanuts
“parlano” con le frasi estratte dai testi delle canzoni degli Smiths: un
delicato e delizioso omaggio ad entrambi.
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