6 marzo 2016

Buchi nell'acqua



Un amico, per prendermi in giro, mi chiama “le-so-tutte” identificandomi con l’improbabile personaggio di Zelig, ma ciò non è per niente vero dato che sono molte le cose che non so. Ad esempio, fino a un paio di settimane fa, non ero a conoscenza del fatto che saremmo stati chiamati per una consultazione referendaria su un tema di grande importanza ambientale: le trivellazioni in mare, al largo delle coste italiane, per l’estrazione di idrocarburi. [qui un articolo]

Non è di grande consolazione poter dire che non lo sapevo perché la notizia non sta avendo grande visibilità, ma ciò che davvero mi rattrista è che il referendum non si svolgerà in contemporanea con le elezioni amministrative di giugno, bensì il 17 aprile… praticamente domani. Questo significherà spendere un sacco di soldi per organizzare due consultazioni a distanza di poche settimane (alla faccia della cosiddetta spending review) e comporterà avere tempi ristrettissimi per la campagna informativa da parte dei promotori del referendum, che per la cronaca sono nove Consigli Regionali. [qui un articolo]

Mi sembra l’ennesimo caso in cui si cerca di far passare in sordina un referendum con l’intento di non raggiungere il quorum, quindi invito tutti a informarsi, diffondere la notizia il più possibile e ovviamente ad andare a votare affinché questa consultazione son sia un buco nell’acqua… di mare. [campagna informativa di Greenpeace]



Un paio di aggiornamenti su altri referendum al momento esclusi:


 

2 commenti:

  1. l'assurdità di distruggere i luoghi più belli d'italia

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    1. Invece di puntare alle energie rinnovabili si rischiano disastri ambientali per qualche centinaio di barili di petrolio

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(non sono sollecita nel leggere e rispondere, non abbiate fretta)