QUO VADIS? NEVERMIND

Avete presente la vecchia storiella, tratta forse da un film, dei due romani che si incontrano e intavolano la seguente surreale conversazione?

 A: ‘ndo vai?

B: ar cine

A: ar cine? A vedè che?

B: Quo Vadis

A: quo vadis? E che vor dì?

B: ‘ndo vai

A: (perplesso) ‘ndo vai?

B: ar cine

A: a vedè che?

E giocando sempre sulla stessa incomprensione si potrebbe continuare in un loop infinito.

La conoscevate? Si. No. Fa lo stesso, basta che adesso teniate a mente questo il senso di questo dialogo mentre vi racconto un aneddoto personale.

Ci sono donne – tra le quali la maggior parte delle mie colleghe – che amano indossare magliette dalle scritte decorative, a partire dal marchio a grandi caratteri proseguendo con parole inglesi del tipo fashion, luxury, sweet love, happy e così via.

Al contrario io non amo molto le scritte sulle maglie, a meno che evochino un viaggio che ho fatto o abbiano un riferimento musicale.

In virtù di queste mie preferenze, ho comprato una maglietta nera con bordino al collo sullo stile delle divise delle squadre di calcio degli anni ’70, la cui particolarità, ciò che mi ha davvero catturata, è una grande scritta in stampatello: NEVERMIND.

Evocativa ed entusiasmante, vero? ecco invece il dialogo in cui mi sono impegolata quando ho l’indossata in ufficio:

 Collega: Nevermind. Cosa vuol dire?

Io: non importa.

C (perplessa): non importa dirmelo?

Io: no, vuol dire Non Importa

C: e quindi?

Io (infervorata): a me piace perché mi fa pensare a Nevermind dei Nirvana, e anche a Nevermind the Bollocks dei Sex Pistols.

C (sguardo ormai basito): eehh? Non ho capito niente!

Io (sconsolata): non importa…

 

 

 

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